Analisi del contesto e creazione della rete

Percorsi di Salute e Diagnostico-Terapeutici-Assistenziali (PSDTA). Il primo elemento considerato è l’insieme degli strumenti che hanno come obiettivo ultimo l’efficacia delle cure per mezzo di pianificazioni e coordinamenti ottimali, rappresentando un approccio integrato alla gestione della salute che include la fase diagnostica, terapeutica e assistenziale della paziente. Attraverso l’attivazione di tirocini curriculari previsti all’interno del Cds di Servizio Sociale in collaborazione con l’ASL Città di Torino (sede Ospedale Maria Vittoria) si è approfondita la conoscenza del protocollo “Codice Rosa”, percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza (nell’indagine l’attenzione è per le donne che segnalano questa condizione).

Una prima attività ha riguardato l’andamento dei flussi di accesso al protocollo. Questo ha permesso di rilevare andamenti, registrando un aumento degli accessi: gli accessi con Codice Rosa nei Pronto Soccorso dell’ASL città di Torino nel 2023 sono stati il 5% in più rispetto al 2022: 236 al Maria Vittoria, 278 al Giovanni Bosco e 113 al Martini, a cui si aggiungono i quasi 500 registrati tra l’Ospedale Sant’Anna, Molinette e Mauriziano, con una media quindi di tre codici rosa al giorno. La seconda attività è stata un’analisi dell’EBP (evidence-based practice) del servizio sociale sui temi dell’ascolto e dell’accoglienza della vittima di violenza domestica, sulle valutazioni del rischio di escalation e di recidiva. Gli obiettivi della ricerca sono 1) comprendere qual è la frequenza su territorio torinese delle diagnosi di violenza degli accessi; 2) capire se le donne vittime di violenza evidenziano criticità nel percorso di accesso “Codice Rosa”; 3) individuare quale sostegno e servizio può essere rinforzato o migliorato secondo le percezioni delle pazienti.

Gli strumenti e le tecniche che si stanno adottando nel corso dell’esperienza sul campo sono: a) una prima fase di conoscenza del fenomeno anche studiando e analizzando l’EBP sul tema; b) Successivamente verrà effettuata un’indagine qualitativa mediante interviste semi-strutturate ad un campione di persone che hanno fatto accesso in Pronto Soccorso o in Consultorio per violenza di genere rilevando così dati rappresentativi. Inoltre, al fine di avere una visione più completa rispetto all’adeguatezza degli strumenti del PSDTA verrà somministrato anche un questionario anonimo tramite piattaforma Google Forms a tutti gli operatori e operatrici dell’ASL Città di Torino. Le informazioni che si intende acquisire riguardano la maggiore comprensione del fenomeno e del lavoro in Pronto Soccorso e consultorio in casi di violenza di genere, sia dal punto di vista della vittima sia degli operatori.

In parallelo è stata intrapresa una revisione sistematica della letteratura: per meglio inquadrare il fenomeno e per comprendere le prassi in uso nei servizi ospedalieri internazionali e nazionali, si è deciso di procedere con una revisione sistematica della letteratura sul tema dell’Intimate Partner Violence nell’ambito dei servizi sanitari di emergenza. Si è così proceduto ad individuare un tema circoscritto di particolare rilevanza clinica, psicologica e sociologica: gli agìti anticonservativi, rilevati in Pronto Soccorso, commessi da donne che presentano una storia di IPV. Tali tentativi di suicidio sono interpretabili come gesti disperati per liberarsi da una violenza che, agli occhi delle persone offese, risulta peggiore della morte in sé. Pertanto, è fondamentale rilevare i dati che emergono dalla letteratura al fine di poter implementare procedure di screening e assessment più efficaci, che consentano ai professionisti del settore di avviare un lavoro di rete e di intervenire prima che gli atti anticonservativi si concretizzino in suicidio. Si è proceduto seguendo il modello PRISMA.

Le risorse scaricate dai tre database utilizzati (Pubmed; WoS; EBSCO) (n = 840) sono state sottoposte ad una procedura di eliminazione dei duplicati, che le ha portate ad un numero di 418. Dopo un lavoro di screening sono state incluse solo le ricerche scientifiche peer-reviewed pertinenti alle parole chiave sulla base di titolo ed abstract (n = 120). L’ultima fase di scrematura ha portato all’individuazione di un totale finale di 26 pubblicazioni.

All’interno delle attività del progetto è stato inoltre progettato uno strumento di rilevazione denominato “Screening of needs to assess the risk of VaW in emergency” che sarà testato in uno step successivo, con i seguenti obiettivi:
▪ Sistematizzazione dei motivi di accesso nei Pronto Soccorsi delle donne vittima di violenza (Intimate Partner Violence – IPV – e violenza di genere).
▪ Analisi per individuare la frequenza di codici diagnosi propri della violenza (Intimate Partner Violence – IPV – e violenza di genere) alla dimissione (così come da DPCM).
▪ Capire la prassi: si opera in aderenza alle linee guida del Ministero DPCM e capire come queste siano integrate con la procedura attiva nel proprio servizio (capendo se ne esiste una).
▪ Esplorare il livello di interesse nel contesto sanitario (di emergenza) per capire se e come si entra più in dettaglio quando si sospetta di avere di fronte una paziente vittima di violenza (Intimate Partner Violence – IPV – e violenza di genere).